L'ALTRA FACCIA DEL POTERE

Ha il volto gentile di Laura Boldrini, neo eletto presidente della Camera. La prova vivente di tutto quello che abbiamo sempre sognato immaginando una donna al comando: umiltà, empatia e senso pratico. Nei 20 minuti di discorso d'insediamento non ha parlato in politichese, ha sorriso parecchio e ha messo in primo piano i problemi reali della gente: disoccupazione, precarietà, senso di sfiducia della classe media annientata dalla crisi, difesa delle donne e pari opportunità: " Perchè non c'è ricchezza senza diritti. Prima i diritti, poi lo sviluppo". Alla fine hanno applaudito tutti (a parte i soliti scontenti) e c'è anche chi si è commosso.
E' quello che capita quando si usa una lingua nuova, quella del cuore. Che lì per lì può sembrare fuori contesto. E, invece, non c'è contesto migliore per farla parlare. Visto che il destino di un Paese è lì che si gioca, tra quegli scranni. Dove in passato era abitudine bigiare, darsi malati, delegare. Prima la carica, lo stipendio, i prezzi stracciati alla buvette, i privilegi della casta, poi il popolo. Senza pensare che è per il popolo che si ha quella carica. Così funziona la democrazia. Così dovrebbe funzionare.
Laura Boldrini, è andata al Quirinale a piedi per la prima vista di cortesia al presidente della Repubblica: auto blu in garage e scorta ridotta al minimo. Ai giornalisti ha detto: "Sento tutto il peso della responsabilità. Non c'è tempo da perdere". In sintesi: poche chiacchiere, qui c'è da lavorare. Dopo tanti politici scaldapoltrone, portaborse senz'arte nè parte, veline mancate, finalmente una secchiona. Una che al suo ruolo ci crede davvero e ha un curriculum lungo così (la laurea in Giurisprudenza, il primo impiego da giornalista in Rai e poi alla Fao, l'incarico all'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, le missioni in Afghanistan, ex Jugoslavia, Iraq, Iran, Angola, Ruanda) e ci ricorda le donne vere. Noi, le nostre sorelle, le amiche dell'università. Quelle che di un esame studiavano pure le note in calce e non si mettevano scollate per strappare un voto più in alto. Quelle che, nella vita, non hanno mai voluto sconti, perchè se tagli il traguardo a spinte non c'è nessuna soddisfazione. Quelle che sono autorevoli, non autoritarie. Che per farsi ascoltare non gridano più forte, usano parole forti. E non si mettono a scimmiottare i maschi. Quelle brave sul serio.
Ce n'era tanto bisogno. Cerchiamo di farla durare.

Alegraaa!

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