#PAROLEINCIRCOLO

Mi prendo subito una 

PAUSA PUBBLICITARIA
Guardate Fino a qui tutto bene, di Roan Johnson e leggete Quando siete felici, fateci caso, di Kurt Vonnegut (Minimum Fax).

Hanno cose in comune. Johnson è cresciuto a Pisa da padre inglese e madre lucana. Vonnegut a Indianapolis da famiglia di origini tedesche. Entrambi sono autoironici. Il primo dichiara "una laurea, un diploma al Centro Sperimentale e un dottorato di ricerca che non gli ha chiarito le idee".  Il secondo ricorda: "La facoltà ideale per me sarebbe stata una pseudoscienza con uno status sociale superiore ad astrologia, meteorologia, coiffure, economia, imbalsamazione".
Il film parla di cinque fuori sede arrivati alla fine degli studi, costretti pertanto a smontare la casa comune e imbarcarsi nel viaggio verso l'ignoto che è la vita adulta. Il libro è la raccolta di discorsi tenuti da Vonnegut ai neolaureati  di varie università americane dove queste concioni a una folla in tocco e toga sono una tradizione. Da noi non si usa. E non credo che, se anche così fosse, mi inviterebbero mai su un palco. Nel caso queste due eventualità dovessero verificarsi, scoraggerò chiunque anticipando quel che direi. 

Laureati e laureate, 
siete fregati. Credevate che la notte più inquieta della vostra vita sarebbe stata quella prima degli esami. E invece no: mai fidarsi delle canzoni, nessuno convinto delle proprie parole ci metterebbe sotto una schitarrata. La notte più difficile è quella dopo gli esami. Perchè al fondo ti devi alzare e inventarti un'esistenza. 
Avete davanti a voi qualche strada e un pugno di obiettivi. Fondamentalmente tre. Inseguirete i soldi, il potere o l'amore. Uno su cento di voi otterrà una su tre di queste cose. Se inseguite i soldi, avrete almeno tre momenti in cui li dareste tutti per qualcosa che non si può comprare. Nè soldi nè potere sono il male in sè, come sostiene qualche moralista spiantato: dipende dall'uso che se ne fa.
Anche l'amore non è il bene in sè: dipende dall'uso che se ne fa. Comunque: preparatevi a sposarvi più di una volta. Se vi limiterete a convivere, preparatevi ad almeno tre unioni ( l'obbligo di alimenti, non la solennità della formula, fa da zavorra). 
Non prendetevela con il lassismo della società o la trappola della famiglia, è colpa della scienza: viviamo troppo, in salute troppo a lungo. Quando inventarono il matrimonio, tra guerre, pestilenze e carestie, la durata media era 4 anni e mezzo: fin lì son capaci tuti. Da lì in poi le possibilità di un matrimonio per scelta o combinato sono le stesse: la differenza la fa l'impegno. Poi ci sono i miracolati, ma stanno a casa loro e si tengono il segreto.
Inseguirete uno o più sogni. Può darsi che ne realizziate uno, due o nessuno. Quel che vi posso dire è: non lagnatevi. Non pensate mai che la vita sia ingiusta. E' un alibi. 
E' vero: ho visto qualche pezzo di somaro fare strada per la sua capacità di relazionarsi (essere ruffiano). E qualche mezzo genio sottovalutato per le ragioni opposte. 
Ma nella stragrande maggioranza dei casi ognuno arriva dove può e deve, gradino più gradino meno. Gli incompresi parlano un linguaggio astruso. I potenziali non si sono espressi. Lo so, anche io ho visto Gasparri al governo e Van Gogh con i quadri in soffitta, ma alla fine sono eccezioni, capricci del caso che vuole la sua fessa di torta. 
Lo storico Edward Gibbon ha scritto: "La storia, di fatto, è poco più che la cronaca dei crimini, delle follie e delle disgrazie dell'umanità". E' un'autorizzazione a non dedicarci troppo tempo. Piuttosto, vivete la geografia. Non avrete visto mai abbastanza mondo, ascoltato abbastanza gente, perso abbastanza tempo.
Non leggete nulla che non sia stato filtrato. Occorre almeno un secondo giudizio per rendere qualcosa degno. Non rincorrete i premi: non solo fanno ridere lo Strega o il David di Donatello, persino quando annunciano il Nobel, in qualunque categoria (ma soprattutto pace e letteratura) si resta perplessi.  
Fidatevi di Vonnegut: "Dobbiamo costantemente buttarci giù dagli strapiombi e farci crescere le ali mentre precipitiamo". E di Johnson: "Nessun uomo sensato dovrebbe penetrare un'anguria, nemmeno per scommessa". 

Un discorso tipo questo è diventato famoso (in effetti ci hanno messo sotto una schitarrata) per una serie di consigli tra cui primeggiava l'invito ad usare lozioni solari. Non c'è religione che non suggerisca (o imponga) abiti lunghi e copricapi per le stesse ragioni. Che non detti diete salutari e comportamenti civili. A parte questo, e nella pratica, hanno fatto più danni delle filosofie più bizzarre.
Se avete studiato filosofia, probabilmente diventerete amministratori delegati di un'azienda che produce lozioni solari.
Ho un'amica laureata in Fisica che scrive progetti di legge sul lavoro del governo. 
Una laureata in Lettere che progetta resort in Africa. 
Quando non fai i capricci, il caso aggiusta le nostre scelte. Fatte a caso. 

Quando siete felici, fateci caso.
Fino a qui tutto bene. 


   CANZONE CONSIGLIATA: Abbi cura di te, Levante.  
Happiness is a work.
Every day.