UN FINALE DIVERSO

Le "baby squillo dei Parioli", le hanno battezzate. A Roma, nelle case e fuori dai licei non si parla d'altro che di loro: delle baby squillo. E sui giornali, poi. Paginate e paginate, inserti speciali.
Parla lo psicologo dell'età evolutiva. Parla l'insegnante che ne ha viste tante. Parla la soubrette che da ragazzina è stata molestata. Poi tocca all'esperto di social network: quanto è pericoloso Facebook! Eccome se lo è: da quando ho visto le foto di una delle due quindicenni postate sulla sua bacheca digitale, mi sono fatta alcune domande.
E' incredibile quanti pochi siano i gradi di separazione fra quelle ragazzine e i nostri figli: frequentavano buone scuole pubbliche di quartieri agiati, incrociavano i figli di amici degli amici degli amici. In buona sostanza, la baby squillo potrebbe essere la compagna della conoscente della porta accanto. Il diluvio di parole è stato grande. Il numero di trasmissioni dedicate al disagio giovanile imponente: si è scoperto che dedicare una puntata di un talk show alle ragazzine prostitute fa alzare parecchio lo share, specie in questi tempi grami di scialbe larghe intese. Però.
Però fra molte dotte di disquisizioni sulle ragioni per cui ci si butta via a 15 anni o si finge di non sapere che tua figlia si prostituisce a 600 euro al giorno, io non ho letto la più semplice e schietta verità: che le baby squillo ci sono perchè centinaia di clienti porci e benestanti, stimatissimi professionisti della Roma bene, chiedevano loro appuntamento.
Sarebbe bene conoscere i nomi e le biografie di questi galantuomini. Sarebbe sano vederli sbattuti in galera, magari buttando la chiave per un pò. Signori ben vestiti che girano su grossi Suv tedeschi, frequentano palestre superfighe e si lamentano tutto il giorno del fisco troppo invadente. Proposta: da domani, sui giornali e in tv, anzichè parlare del disagio giovanile e dei traumi subiti dalle baby squillo, parliamo un pò dei vecchi porci che vivono accanto a noi. Sono tanti, e non per forza afflitti da traumi infantili.

Jù.

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