#1LUGLIO #LOVEWINS

A Genova, al Festival delle Idee, il premier Matteo Renzi, intervistato da Ezio Mauro, direttore di Repubblica, ha confermato che presto il governo tornerà ad occuparsi dei diritti civili. Dovremmo essere contenti, mentre invece il mio primo sincero commento è stato: "Che barba!". Da quanti decenni ogni tanto si torna a discutere di una legge che consenta unioni civili che abbiano lo stesso valore, che assicuri gli stessi diritti e gli stessi doveri del matrimonio laico, anche tra due donne o due uomini? Da quanti decenni gli schieramenti sono sempre gli stessi e dicono le stesse cose, per scontrarsi e poi lasciar perdere perchè il Paese ha anche altre necessità impellenti? Nessuno pretende che questa unione venga celebrata in chiesa, a nessuno viene in mente di pretendere che la Chiesa l'approvi. In Italia il divorzio e l'interruzione di gravidanza e la procreazione assistita sono legali, anche se la Chiesa non può accettarli. E in questo senso mi viene in mente una mia amica molto cattolica che andò dal suo parroco a dirgli che voleva lasciare il marito odioso e si sentì rispondere: "Ognuno ha la sua croce e tutti la devono portare". Al che lei gli ha detto: "Guardi, me la porti lei che è il suo mestiere", e se n'è andata.
Allora si torna da capo, a girare attorno alla famiglia naturale che non esiste, essendo una convenzione di ordine sociale e procreativo che poi la Chiesa ha accolto e trasformato in sacramento: e una famiglia non può essere composta che da un uomo e da una donna, perchè è la loro unione fisica a permettere di continuare la specie.
Lo è o lo era? Oggi la scienza fa nascere bambini con un ovulo di donna, un seme di uomo e talvolta con un utero altro: domani chissà. Insomma, chiunque desideri un figlio può cercare di averlo: una coppia etero, una coppia di donne, una coppia di uomini. E temo di dover di nuovo sentir raccontae che i bambini devono crescere con una mamma e un papà: allora mi viene in mente quella mia compagna di classe delle elementari che ha perso la sua mamma a 4 anni e suo padre e la sua zia le sono bastate. Un'altra mia amica d'infanzia ha perso la mamma alla nascita e il padre le è bastato, anche prima che lui si risposasse.
Qualche settimana fa in Irlanda, nazione molto più cattolica dell'Italia, dove l'omosessualità non è più reato solo dal 1993, dove l'interruzione di gravidanza è ancora illegale, in un referendum sulle unioni tra persone dello stesso sesso il sì ha largamente vinto. La Chiesa irlandese non è direttamente intervenuta e solo dal Vaticano è arrivato un durissimo commento al risultato, da parte del segretario di Stato cardinale Parolin: "Una sconfitta per l'umanità".
E' ovvio che se fosse possibile anche in Italia un riconoscimento giuridico delle coppie non etero, si finirebbe finalmente per non parlarne più, e forse per ricorrervi sempre meno, dopo i primi entusiasmi: del resto tutti si stanno sposando sempre meno.
Nel dibattito o scontro o come volete chiamarlo che si ripresenterà in autunno, ci sarà, per fortuna, un nuovo elemento, per quanto stravagante, sostenuto da colti intellettuali esageratamente pro-gay. Secondo loro, se gli omosessuali potranno sposarsi, diventeranno "banali come essi non sono mai stati". A parte il fatto che in passato, obbligati a nascondersi, i grandi gay si sposavano ovviamente con una signora, vedi Oscar Wilde, e ancora oggi molti omosessuali che non si accettano mettono su famiglia, spesso rovinosa. Come scrive Pietro Citati sul Corriere della Sera, "mentre conquistano i propri diritti gli omosessuali pretendono di essere come gli altri, ciò che certo non sono: tanta è la singolarità di condizioni che li distingue. Questa è un'offesa a loro stessi: un'offesa alla loro vita quotidiana, una cancellazione dell'abisso e del fascino che li circonda".
Va bene: ma il fascino della creatività l'hanno pure gli etero, e allora perchè gay e lesbiche operaie medici, giornalisti, poliziotti, maestri, ministre eccetera devono essere diversi, e perchè non possono avere dirtti?

  CANZONE CONSIGLIATA: Monster, Mumford & Sons.
La musica può insegnarti tanto. Ascoltarla è come ingerire un'altra vita. 

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