MI MERAVIGLIO SI SAPERMI MERAVIGLIARE

Non ho tempo per cercare una bella frase di apertura, sapete quelle cose un pò retoriche per catturare l'attenzione?
Ecco, ora non mi viene in mente niente. Quindi inizio così. In media res. Devo raccontarvi una cosa strabiliante, stupefacente.
Stupefacente? No, le droghe non c'entrano. E' stato al mio compleanno. Dio mio che serata. Ma io non c'entro: anzi, non mi ricordo neanche se c'ero.
Stavo facendo zapping violento. Guardo l'ora. Cazzarola, mi devo preparare. Ho solo un'ora e mezza ( dico, un' ora e mezza) prima di uscire. Bagno caldo. Vestiti: bermuda bianca o jeans slavati? Ma no, i jeans vanno bene. E poi non ho neanche tanta voglia di uscire. Sempre i soliti amici. Le solite facce. Ma stasera c'è il compleanno, e sono curiosa di sapere cosa riceverò. Okay. Vada per i jean. Gel pesante sui capelli? Si, dai. Esco di fretta dalla mia stanza. No, non sono Cesare dei Lunapop. Io ho la Polo, altro che Vespa. Dico, come potrei andare in superstrada in Vespa? Okay. Prendo la Polo. Era grigio chiaro. Ora ne ho comprata una nuova grigio scuro. Passo a prendere Il Bis, la Cri, Nicol e Maciste. Nooo. Anche Maciste ha i capelli con il gel. Però è un gel diverso. Cinque nella Polo. Autoradio a palla. Alessandra Amoroso, of course. Sto cantando a squarciagola. La cumpa ( per mia mamma che sta leggendo: cumpa vuol dire compagnia, gruppo) poga facendomi sballonzolare tutta la macchina. Un pezzo di sopraelevata. Guardo a sinistra. Ed ecco.
Meraviglia. Stupore. Sgomento. Un miracolo. A Bergamo. Non è possibile. C'è un tramonto bellissimo. Ma anche a Bergamo può esserci il tramonto? E' un pò mandarino un pò chupa chups alla coca-cola. Le nuvole sono più mandarino. Il sole più chupa chups.
Inspiro. Espiro. Ho respirato felicità pura, ragazzi. Ma forse il tramonto non c'entra. E forse neanche gli amici. Oppure era solo biossido di carbonio.
In fondo la mia vita non è poi così male. Anche fare le fatture estere ( domani, ore otto ) non mi sembra più una catastrofe naturale che incombe sul mio destino. Ho visto il tramonto a Bergamo. Strano, non me ne ero mai accorta. Eppure deve essere sempre stato lì. Aspettava solo che io lo scoprissi. Bastava solo un pò d'attenzione. Stupefacente ( e ridagli con le droghe). Ma forse se accanto a me ci fosse stato quel bastardo di Benny l'avrei guardato sì il tramonto, ma non l'avrei neanche notato. Troppo inviperita con lui. Troppo. E' stato un attimo.
Normalmente mi accorgo della felicità solo quando è passata. Ma quel tramonto, quella musica, quegli amici, quelle battute veramente stupide...per la prima volta ( sottolineo la prima volta ) mi sono resa conto di essere felice, hic et nunc, nel momento stesso in cui lo ero.
Straordinario. Incredibile.
Forse però ero più meravigliata a pensare che, in quel momento, non mi importava nulla del biondino ( gli sono morta dietro per due mesi e lui mi ha preso abbondantemente per il culo), delle fatture estere, dell'unghia rotta prima di uscire. Non mi importava veramente neanche di Alessandra Amoroso, nè del distributore automatico che mi aveva fregato due euro. Confusa e felice? Macchè. Non ero per niente confusa. E poi ora Carmen Consoli non c'entra proprio nulla.
Armonia, ragazzi, armonia. Feeling. Con le persone, con il mondo. Anche con i cretini che vanno a trenta allora nella corsa di sorpasso. Avrei quasi detto ti voglio bene ( l'ho detto quasi ) a mia madre. La felicità non si rincorre, si scopre. E ci si può meravigliare di scoprire che sappiamo provare delle emozioni anche per situazioni che ci si sono presentate mille volte, ma che non abbiamo mai saputo cogliere.
E' meraviglioso meravigliarsi. Ma sapete cos'è che mi meraviglia di più? Che magari la meraviglia con questa storia non c'entra niente.

Il Solito Enorme Bacione a Tutti.

La Jù.

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