TORNANDO A CASA

Lo pensavo mentre tornavo a casa in macchina, e per un certo momento sono rimasta ferma a un semaforo rosso. L'ho pensato mentre cantavo con Baglioni "Strada facendo". Guardate che è incredibile: se pensate alla sorte che accomuna la gran parte delle principesse dei nostri tempi viene da pensare addirittura a una specie di malefico sortilegio: sono quasi tutte, ciascuna a modo suo, infelici, sole, tragiche nei loro profili di vita, maschere con la corona in testa e la pena nel cuore. Fanno eccezione le teste rosa coronate del nord Europa, dalla Danimarca alla Norvegia, alla Svezia, che paiono immuni alla reale sorte.
Prendete Charlene di Monaco, esempio sconcertante nella sua ieratica infelicità. Bella, giovane, scolpita dallo sport, ha sposato a 33 anni nel luglio 2011 lo scapolo più ambito del mondo, Sua Altezza Serenissima Alberto di Monaco, ora Principe Sovrano di un impero di meravigliosa bellezza e immense fortune. L'ha sposato che lui era già uomo di 53 anni, dunque solido, si immagina, e marito convinto. E invece fin dal primo giorno di nozze, anzi dalla vigilia delle nozze, un velo di malcelata inquietudine ha oscurato lo sguardo di Charlene la sudafricana: pare non si volesse nemmeno sposare, a stare alle voci che si rincorsero allora, scossa forse da dicerie di presunte e mai dimostrate paternità del marito; poi il "sì" l'ha detto, però nella Corte d'onore del Palazzo di Monaco è apparsa bellissima ma assente, come addolorata, una statua di cera. Troppo pesante il confronto con l'indimenticata Grace? Forse. Troppo assillante l'incalzante pretesa mondiale di un figlio per assicurare ad Alberto la discendenza? Magari. Ma ci deve essere qualcos'altro che rattrista Charlene tanto da renderla sfuggente perfino ai suoi sudditi, sfuggente perchè davvero in perenne fuga, a quanto sia lecito vedere a noi gente normale, da importanti impegni ufficiali, da cerimonie strapubbliche, insomma dal fianco e dal braccio del marito regnante. Che ci faceva sola, anzi accompagnata da un gruppo di attempati amici, ai Caraibi, sopra le righe e smarrita, il bicchiere in mano, le movenze scomposte e disadatte a una principessa del suo rango? Perchè il Principato non riluce più di sfavillii e feste memorabili, di invidiabile e da sempre invidiata felicità?
La padrona di casa è una principessa triste. Il segreto che Charlene nasconde nel cuore lo sa di certo solo lei. Un segreto stregato che mi pare tanto simile a quello che tormentò Lady Diana, sposa ragazzina dell'erede al trono d'Inghilterra, e da subito infelice a quel suo Carlo Altezza Reale Principe di Galles che ha sempre diviso con l'amante di lui, Camilla. La favola di Diana è stranota. Meno noto, forse, è che pure Camilla, da quando ha poi sposato Carlo e ricevuto in cambio il titolo di duchessa di Cornovaglia, non appare più ridanciana come ai vecchi e scandalosi tempi. C'è chi dice perfino che Carlo dorma in una stanza tutta sua, lui che quando erano amanti la raggiungeva di nascosto dentro il baule di un'auto per non farsi sorprendere dai fotografi. E Kate Middleton, per restare in Inghilterra? Sposa dall'aprile 2011 di William, duca di Cambridge, e da allora duchezza, ha messo al mondo sì l'erede al trono George, bambolotto reale, e appare sempre sorridente. Però anche troppo magra, in bilico su una continua altalena di su e giù, troppo stanca forse, troppo impreparata forse, lei borghesissima, alla vita di corte, troppo strapazzata da Sua Maestà la Regina che la bacchetta in continuazione sui vestiti e acconciature e disinvoltura sui sudditi...Anche la principessa Letizia di Spagna pare che questi ultimi tempi colpita dal melefico sortilegio delle altre sue "colleghe". Con il marito, il principe Felipe ed erede al trono, sono musi lunghi e sempre più rare occasioni pubbliche. Si dice che Letizia, in odor di anoressia da anni, forse mai ripresasi dalla morte della sorella, sia ora stufa di un suocero che non l'ha amata mai, e che ora voglia il trono.
Chissà qual è il segreto greve di tanta comune infelicità. Eppure hanno tutto, pensavo. Temo che la risposta sia banale: tutto è niente se non c'è un briciolo di sana normalità. Tutto è niente se non ti fa battere il cuore e guardare al futuro con incantate aspettative.

Ju.

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